Cosa vedere a Leuca
8 Novembre 2019Adriatico e Ionio che si abbracciano.
Un punto di osservazione in cui la luce è così accecante da sembrare surreale, il bianco degli ammattonati che avvolge e infonde sicurezza, ma anche speranza, impossibile liberarsene.
Si presenta così Santa Maria di Leuca, o Leuca, come preferiscono chiamarla in breve i suoi abitanti e i locali, la cittadina che segna il confine, de finibus terrae, il punto esatto in cui tutto sembra finire, l’estremità sud orientale della penisola italiana in cui tutto sembra sospeso in una dimensione senza tempo, corse, orologi e lancette.
Arrivare qui, anche in stagioni differenti da quella estiva, significa assaporare le atmosfere delle città di mare in inverno, fatte di manifesti pubblicitari sbiaditi, ristoranti da cui godere le mareggiate, silenzio, ma anche escursioni, scoperte, infinite possibilità di addentrarsi in una cittadina che è sì molto a sud, ma che racchiude tesori preziosi.
Il Santuario di Leuca
C’è un luogo da cui dovreste partire se siete arrivati a Leuca, volete respirarne la grandezza e un intenso senso di pace col mondo, e questo è il Santuario di Santa Maria di Leuca o De Finibus Terrae, situato su un piazzale arioso in posizione privilegiata di fronte al mare che sembra volerlo riparare e proteggere. Il santuario, di cui non si conoscono le origini, è stato edificato dove un tempo pare ci fosse un tempio dedicato alla dea Minerva, di cui viene conservata un’ara dedicata al suo interno. Distrutto in modo devastante durante le incursioni turco-saracene, è stato con pazienza ricostruito tenendo fede sempre alla stessa area, ed è dominato da un portale di ingresso centrale, mentre gli altri due sono posti sull’estremità della costruzione. I portali sono stati realizzati in bronzo e riportano disegni dello scultore Marrocco. Quello centrale è dedicato alla Madonna Ianua Coeli, quello posto a destra all’Esodo e quello a sinistra a Maria Stella Maris.
Il lungomare di Leuca
Le passeggiate in solitaria a cavallo tra l’autunno e l’inverno, in quella stagione che qui a sud è lieve e mite, sono un altro appuntamento di cui tenere conto. Nessun orario, nessun vincolo, solo un lungomare che costeggia un mare stupendo, probabilmente in inverno battuto dai venti e quindi ancora più affascinante, passi lenti da misurare accanto a chi si ama, con passeggiate romantiche nella parte più estrema della penisola. Qui avrete modo di vedere Lido Azzurro, in estate molto gettonato, il primissimo stabilimento balneare di Leuca, aperto addirittura negli anni Sessanta e ancora oggi un luogo di ritrovo importante. Fermatevi a pranzare o cenare nel ristorante attiguo, godete dei profumi salmastri mentre attendete un piatto a base di pesce freschissimo o qualche primo o secondo tipici della tradizione locale. Vi sentirete ricchi e appagati davvero con poco.
Le ville splendide di Leuca
Leuca è rinomata anche per le ville suggestive e dalle architetture ricercate che punteggiano la costiera e tutta la zona limitrofa. Ville uniche nel loro genere, dovute alla particolare posizione geografica in cui sorge Leuca, che ha assorbito tanto delle culture vicine lasciandosi contaminare e dando luogo a costruzioni in stile gotico, cinese, moresco, arabo, con merletti e intarsi che offrono uno spettacolo senza pari ai visitatori .Tra le ville ottocentesche si distingue Villa Fuortes, anche detta villa dei misteri per via dello stato di abbandono in cui ha versato per anni, Villa Colosso, forse la più semplice e raffinata tra tutte, Villa Pia e Villa Romasi. Immaginatele nel cielo aranciato al momento del tramonto, in qualunque periodo dell’anno, quando il cielo è limpido e rende giustizia a quelle linee che sembrano abbracciarlo e lasciarsi definire e illuminare, prima che il buio cali come un sipario.
Il canale del Ciolo
Non è necessario che sia estate per ammirare quello che è considerato uno degli spettacoli della natura più belli da ammirare in questa porzione di Salento. Spostandosi nei dintorni di Leuca potrete trovare il canale del Ciolo, una gola stretta che affaccia sul mar Adriatico, sormontata da un ponte di oltre trenta metri, sotto cui degrada una caletta di sabbia soffice, affollatissima nei mesi di alta stagione.
Se in estate questa parte è piuttosto gettonata, considerando che si raduna spesso una folla ad assistere a tuffatori temerari che azzardano tuffi acrobatici da un’altezza che ha dei tratti di follia. Potrete fermarvi mentre siete in auto e percorrete la litoranea, affacciarvi e lasciarvi accarezzare da quel quadro che sembra essere dipinto da un artista talentuoso e che scopre una natura selvaggia, costoni di roccia in cui aprono fessure e grotte.
Punta Ristola e Punta Meliso
Leuca, è racchiusa tra due famosi promontori, Punta Ristola e Punta Meliso.
La prima, Punta Ristola, è legata a reperti storici che testimoniano un fascino senza tempo, Punta Meliso è più rinomata per via del faro che la sormonta. Arrivare qui significa spalancare gli occhi su paesaggi che non possono essere descritti, riescono a farsi carico di una bellezza non quantificabile, in cui la forza e la grandezza della natura sono tangibili quando si fanno anfratti, grotte, caverne. Tra le varie cose da vedere c’è la Grotta del Diavolo, qui a fine Ottocento vennero ritrovati reperti come armi e utensili risalenti al Neolitico. La grotta è accessibile via terra, nonostante non sia consigliata l’esplorazione a maggior ragione nei periodi autunnali e più freddi, in cui il terreno può essere più franabile e ammorbidito dalla pioggia battente. Tendete però l’orecchio e godetevi il rumore del vento e delle onde, che danno luogo a versi che ricordano quelli diabolici di qualche presenza, da cui deriva il nome della grotta. La Grotta Porcinara, ancora, è un’altra meraviglia le cui pareti interne sono arricchite da diverse incisioni greche e latine, probabilmente a opera di marinai o viandanti che nei giorni di vento o pioggia trovavano riparo all’interno. Se amate ripercorrere questo filone esplorativo, oltre a queste due grotte Leuca ne offre moltissime, da quella delle Tre Porte, a quella del Fiume, dalla Grotta del Bambino a quella del Presepe.