Cosa vedere a Otranto in un giorno

8 Aprile 2019 Off Di Lu
Cosa vedere a Otranto in un giorno

Premettendo che ogni città, paese, borgo salentino necessita di qualche giorno per essere scoperto e visitato in ogni sua bellezza e per poter vedere le sue meraviglie nascoste, abbiamo pensato a una serie di post che vi possano portare in giro per alcuni dei centri salentini più importanti, ottimizzando il tempo e le cose da scoprire in sole 24 ore. In questo modo avrete una sorta di compendio del luogo, una guida preziosa che vi garantisce di non perdervi alla ricerca di informazioni su internet, accompagnandovi per mano tra le stradine, le chiese e i monumenti di ogni città scelta. Oggi vi parliamo della città idruntina, affacciata sul mare e racchiusa tra mura secolari, che sanno di storie antiche, tradizioni e difese contro il mondo esterno, vi suggeriamo cosa vedere a Otranto in un giorno.

Non parleremo di spiagge, di anfratti, di baie paradisiache che, pure, sono tra le meraviglie naturali da vedere almeno una volta se siete nei pressi di questa città, ma daremo piuttosto spazio alla città, alla luce delle sue chiese, il fresco dei suoi vicoli che serpeggiano internamente tra botteghe e artigianato, ristorantini e case. Una scelta obbligata e dettata dal poco tempo a disposizione, da impiegare diversamente dallo stare distesi in spiaggia, per cui, riponete infradito e costumi da bagno e indossate un paio di scarpe comode, ci sarà da…passeggiare.

 

Il castello aragonese

Sede di mostre di artisti di fama mondiale, il castello si trova nel cuore della cittadina, circondato da un fossato e accessibile al pubblico. Non potrete fare a mano di far partire il vostro viaggio alla scoperta di Otranto proprio da qui, da una struttura che racconta di storie e dominazioni di popoli che si sono alternati su queste coste nel corso dei secoli. Distrutto in alcuni tratti e poi ricostruito grazie a Federico II di Svevia nel 1228, il castello vide un successivo saccheggio (parliamo del 1480, dopo il Sacco di Otranto) a cui fu Alfonso d’Aragona a porre riparo. Il fossato che corre tutto intorno alla struttura abbracciandola, un tempo sistema aggiuntivo di difesa e tutela per chi popolava il castello, a oggi è superabile nella parte centrale tramite un ponte che delimita il varco d’accesso. Informatevi sempre sulle mostre previste al suo interno, in modo da unire alla visita delle sale, anche quella culturale e artistica. Sino al 10 maggio 2019, ad esempio, il castello darà spazio alla mostra fotografica di Claudio Tirelli, sulle bellezze celate dell’India raccontate in 90 scatti.

 

I Bastioni

Oggetto di lunghi restauri che ne hanno permesso di consolidarne la struttura e di metterli in sicurezza da incuria e erosione salmastra, i Bastioni Pelasgi sono uno dei punti di osservazione d’eccellenza della città. Si tratta di fortificazioni che affacciano sull’area della baia del porto su cui affaccia il centro storico, ed è uno dei passaggi obbligati se volete vivere tutta la suggestione di questa parte idruntina, in qualsiasi ora del giorno. Collegati al percorso che dal castello aragonese risale verso il porto da una scalinata e un ponte sospeso in legno incorniciato da bouganville in fiore, i Bastioni sono perfetti per sostare e sorseggiare un drink, o fare un aperitivo vista mare, o anche solo per respirare un po’ di brezza marina e godere del panorama meraviglioso.

 

La Torre del Serpe

fonte foto GFDL, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=2046686

Se soggiornate presso una delle case vacanza a Otranto, potrete muovervi anche di buon mattino per spostarvi prima verso la Torre del Serpe, una costruzione che sorge sulla costa, di datazione normanna, su cui aleggia una leggenda legata all’animale da cui trae origine e spunto il suo nome. Un tempo, infatti, pare che la torre avesse le funzioni di guida di un faro e che l’olio lampante, usato per alimentare la luce, attirasse un serpente vicino alla scogliera, che ne suggeva l’olio sino a sparire poi in notturna. Cosa c’è di strano e interessante, vi starete chiedendo. Ebbene, questa pratica si rivelò fortunata per gli abitanti durante la presa di Otranto, poichè quando i saraceni giunsero nei pressi della cittadina il faro era privo d’olio e dunque spento. Il buio fu comodo e utile, li disorientò tanto da farli passare oltre, e puntare in direzione Brindisi. Pezzi di storia, leggende, in ogni caso la torre è una tappa che se messa in agenda non vi deluderà sicuramente. 

Cava di Bauxite

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Sempre sulla scia della Torre del Serpe e delle escursioni nei pressi di Otranto, prima di concludere la giornata tra i vicoli della città, magari immersi anche in una piccola sessione di shopping, non perdete lo spettacolo naturale della cava di bauxite, nelle vicinanze del faro di Punta Palascia e Monte Sant’Angelo. Una vecchia miniera dismessa, da raggiungere dopo un po’ di strada a piedi (da tenere in considerazione nel caso siate in vacanza con i vostri bambini), nel cui interno si è creato un lago che probabilmente, proprio grazie alle infiltrazioni d’acqua dalle falde presenti, ha una colorazione color smeraldo vivo che contrasta in modo netto con i bordi color ruggine della pareti.

 

 

La cattedrale

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Sempre nell’ottica di cosa vedere a Otranto in un giorno, tornati in città dalla cava o da giri vari nei dintorni, dopo una passeggiata sul Lungomare, dopo un gelato o un pranzo rifocillante, entrate nella cattedrale di Santa Maria Annunziata, uno dei punti focali e più storici.
Edificata a opera del vescovo normanno Guglielmo, la cattedrale è rinomata per essere stata scenario dello sterminio dei turchi nel 1480, quando la cittadina assediata li vide irrompere proprio in chiesa, sterminando i civili e il clero che avevano tentato di ripararsi al suo interno, inutilmente come ci racconta la storia. La navata destra è un luogo in cui sostare in punta di piedi, in ricordo proprio di tutte le vittime idruntine massacrate sul Colle Minerva dai turchi: decapitati e dilaniati nella carne, i martiri o meglio ciò che di loro rimane, sono deposti in sette armadi assieme al “sasso del martirio”, la pietra su cui vennero appunto decapitati mentre continuavano, stoici e fedeli, a professarsi cristiani che mai avrebbero rinnegato la loro religione.

 

Verso fine serata, dopo aver visitato tutti questi luoghi, addentratevi nei vicoletti idruntini e scoprirete un mondo fatto di piccole botteghe, realtà artigianali uniche e di rara bellezza, tra sandali realizzati a mano secondo antiche regole e con pellami scelti, sino ad abiti, ceramiche decorative e stoffe preziose. E se ancora siete indecisi sulla meta vacanziera di questa nuova estate in arrivo, date un’occhiate alle offerte last minute e vedrete quante soluzioni belle, pratiche e convenienti potrete trovare per visitare Otranto e il Salento.