Bevanda tipicamente salentina, il caffè in ghiaccio può essere gustato nei numerosi bar o nei chioschi sulle spiagge leccesi. Le sue origini sono da ricercarsi in Spagna, più precisamente nella zona di Valencia, e venne diffuso nel nostro territorio a partire dal 1600. Apprezzata dai salentini è anche la sua variante, nel quale caffè la tradizione vuole che venga aggiunto del latte di mandorla, in sostituzione dello zucchero.
CICIRI E TRIA
“Ceci e tagliatelle”, conosciuto anche come massa. Celebre primo piatto salentino, da assaggiare assolutamente se ci si trova in un ristorante tipico. Questa pietanza presenta evidenti origini arabe, dove tria corrisponderebbe alla parola araba itrya “pasta fritta” o “pasta secca”. E’ composto da tagliatelle in farina di grano duro cotte e fritte e da ceci lessati, soffritti in cipolla. A seconda dei gusti, il piatto può anche essere arricchito dal peperoncino secco.
LA FRISA
Anche frisedda, questo piatto rappresenta la tradizione contadina e il fastfood salentino. Immancabile negli stipi (armadietti), è di facile e veloce preparazione, dal gusto fresco e corposo. E’ un biscotto di grano duro o farina d’orzo, che viene sponzato (bagnato, in origine nell’acqua marina) e condito con pomodoro, olio extravergine d’oliva, origano, sale e peperoncino sott’olio. E’ ottima da gustare tutto l’anno, grazie anche all’alta conservazione della frisa.
MUSTAZZOLI
Questo dolce si può trovare nelle pasticcerie, nelle feste o durante le numerose sagre nei comuni salentini. E’ un biscotto non lievitato, grazie alle sue origini arabe; il suo nome deriva dalla parola latina mustace, “alloro” e dal mustaceum, un dolce nuziale avvolto in foglie d’alloro usato per conferirne aroma durante la cottura. L’impasto può essere composto da ingredienti quali cannella, agrumi, mandorle, miele, cotognata, frutta candita e cioccolato.
PANZEROTTI DI PATATE
Questa specialità fritta è spesso presente nelle tavole salentine, e può essere gustata nei ristoranti come antipasto o contorno. Si preparano unendo purè di patate a formaggio grattugiato, uova, pangrattato e alcune foglie di menta. Il composto viene lavorato e si formano i panzerotti a forma di bastoncini, più grossi al centro ed affusolati alle estremità. Vengono poi cosparsi di pan grattato e fritti in olio extravergine d’oliva, fino alla completa doratura.
PASTICCIOTTO
Questo dolce si può assaggiare nelle pasticcerie, appena sfornato e durante la prima colazione. Fuori pastafrolla spennellata d’albume d’uovo e dentro crema pasticcera, offre un’esperienza di gusto e morbidezza unica. E’ ormai diffuso anche il pasticciotto con crema e marmellata di frutta (amarene, mele cotogne, arancia) o al cioccolato. Il fruttone, una sua variante da servire fredda, è invece ricoperto da uno strato di cioccolato con all’interno pasta di mandorle e marmellata di frutta.
PITTULE
Questo contorno fritto è tipico del periodo natalizio nel Salento, dove molte famiglie mantengono la tradizione delle pittule. Sono diffuse, sotto altri nomi o versioni, anche nel resto dell’Italia meridionale. Si preparano impastando farina, lievito di birra, acqua, sale, e possono essere ripiene con capperi o un broccolo di cavolo. Si dà loro una forma di piccole palline e si immergono nell’olio bollente, dorate appena e servite calde.
POMODORI SCATTARISCIATI
Detti anche sciotta, i pomodori scattarisciati sono il simbolo della tradizione semplice e contadina della nostra terra. Costituisce oggi un piatto unico, da accompagnare con qualche fetta di pane di grano duro. Consta di pochi ingredienti, ovvero pomodori, olio, cipolla, origano. Si soffrigge per breve tempo la cipolla nell’olio, e si aggiungono i pomodori interi, che verranno poi premuti con un mestolo quando cotti. Si servono tiepidi.
PUREA DI FAVE E CICORINE
Questo è un piatto tradizionale, che viene tuttavia cucinato ancor’oggi nelle case leccesi. Semplicità è la parola chiave; le fave secche vengono lasciate in ammollo e cotte, amalgamate per farne una purea. Quanto alle cicorine, di norma selvatiche, vengono lessate in acqua. Questi due ingredienti si fondono nel palato, arricchito da un filo d’olio, rendendo gradevole il contrasto fra amarognolo delle cicorine e dolcezza della purea di fave.
RUSTICO
Un esempio di streetfood salentino è proprio il rustico. Lo si può infatti trovare nei bar, rosticcerie, forni, ma anche durante feste di paese in tutto il leccese. E’ di forma circolare, tradizionalmente rigonfio al centro, spennellato con uovo sulla superficie e presenta un ripieno di pomodoro, mozzarella, besciamella, talvolta pepe. Proprio a causa del ripieno, questo spuntino al forno dà il meglio di sé quando si consuma caldo.